Perché scegliere la Spagna per un trattamento di fertilità?
Tutti sanno che numerose coppie di diversi paesi europei scelgono la Spagna per i loro trattamenti di fertilità, ma vi siete mai chiesti perché?
Senza dubbio une delle ragioni principali è la legislazione : la legge spagnola, infatti, è tra le più permissive per quanto riguarda la riproduzione assistita.
Qualche esempio: la donazione di ovuli o di sperma non sono permesse in alcuni paesi, mentre in Spagna la donazione di gameti (che è del tutto anonima) è aperta a tutti, comprese le donne single, le coppie non sposate e le coppie omosessuali.
In altri paesi europei la donazione di ovuli e di sperma è legale, ma le liste d’attesa sono addirittura di anni. Le donatrici e i donatori sono rari per varie ragioni; ad esempio perché la donazione non è anonima o perché una donatrice deve obbligatoriamente aver già avuto bambini per poter donare.
In Spagna questo problema non esiste : nella maggior parte dei casi il processo tra la prima visita e il transfer di embrioni dura solo 2 o 3 mesi.
Ma ci sono anche altri motivi : da una parte la Spagna è un paese che gode di servizi sanitari del massimo livello e le cliniche private sono sottoposte a stretti controlli da parte del Ministero della Sanità; dall’altra, la Spagna è sempre stata all’avanguardia nel campo della fertilità e gode di un’ottima reputazione a livello europeo.
Qui tutte le novità tecniche hanno un’applicazione immediata. La vitrificazione degli embrioni e degli ovociti, ad esempio, che in alcuni paesi europei comincia a diffondersi appena adesso, in Spagna è applicata da quasi dieci anni.
L’IMSI (Micro-iniezione di spermatozoi selezionati morfologicamente) è una delle tecniche che in Spagna sono già largamente diffuse. Questa tecnica permette di dare soluzione a gravi problemi di qualità spermatica che, fino a non molto tempo fa, obbligavano certe coppie a ricorrere alla donazione di sperma. La vitrificazione degli ovuli o degli embrioni è applicata da oltre 5 anni nei grandi centri di fertilità spagnoli.
Fuente: IMFER
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